08 luglio 2008

Un anno dopo

Ho abbandonato il mio blog un anno fa e lo riprendo oggi con rinnovato vigore.
A volte è necessario riflettere prima di dare in pasto alla rete i propri pensieri ma, soprattutto, è necessario definire il taglio di un blog che non rappresenta la necessità di esprimere se stessi in un mondo espanso quanto l'ambizione di diffondere le riflessioni filosofiche che nascono dal variegato e liquido mondo della ricerca filosofica, della filosofia applicata, delle neuroscienze, della psicologia.
Voglio riprendere il mio viaggio usando quanto scritto da Richard Dawkins ne Il cappellano del Diavolo (ed. Cortina 2004):
"Le verità che riguardano la vita quotidiana sono esposte al dubbio filosofico tanto quanto - o poco quanto - le verità scientifiche. (...)
La Legge di Dawkins della Conservazione della Difficoltà enuncia che l'oscurantismo in una materia accademica si espande fino a riempire il vuoto della sua intrinseca semplicità. (...)
Vogliono passare per profondi, ma la loro materia, in realtà, è piuttosto semplice e superficiale, sicchè devono gonfiare il linguaggio per ricomporre l'equilibrio".
Evitiamo di usare l'oscurità del linguaggio per tentare di sopperire all'assenza di concetti.
Il primo compito di un filosofo, di uno scienziato, di un intellettuale è quello di rendere comprensibile il proprio pensiero o i risultati della propria ricerca.
Così, c'è chi non ci riesce ma c'è anche chi non può riuscirci perchè non c'è nulla da rendere comprensibile.
La stessa cosa vale per l'argomentazione delle proprie tesi o delle proprie analisi. La filosofia non procede per dimostrazioni ma necessita dell'argomentazione per sostenere il proprio lavoro.
Niente da dire sui filosofi che limitano la propria opera alla riflessione ma, a mio parere, laddove si lavora sull'esistenza, cioè laddove più vicini si è all'umano esistente, il discorso filosofico dovrebbe - nella fase costruttiva - essere argomentato. Non fosse altro che per giocare ad armi pari con l'analisi scientifica delle modalità d'esistenza.