10 ottobre 2008

Bauman e gli schiavi della carta di credito.

Zygmunt Bauman, sociologo e teorizzatore della società liquida, scrive su La Repubblica dell'8 ottobre (pag. 7) un articolo dedicato al nostro modo di vita e al disastro finanziario globale di questo periodo.
La sociologia, di solito, si limita a trasferire in bel linguaggio quello che è il "risaputo", quello che la "signora Maria" o il "signor Rossi" ormai da tempo danno per scontato.
Talvolta, però, sempre la sociologia, giunge a conclusioni di grande interesse.
L'articolo di Bauman non dice niente di nuovo, siamo onesti. Tuttavia giunge a una conclusione tanto acuta quanto triste.
La riporto tale e quale per non perdere nulla del senso delle parole:
"... Quello che si dimentica allegramente (e stoltamente) in quest'occasione è che l'uomo soffre a seconda di come vive. Le radici del dolore oggi lamentato, al pari delle radici di ogni male sociale, sono profondamente insite nel nostro modo di vivere: dipendono dalla nostra abitudine accuratamente coltivata e ormai profondamente radicata di ricorrere al credito al consumo ogni volta che si affronta un problema o si deve superare una difficoltà. Vivere a credito dà dipendenza come poche altre droghe, e decenni di abbondante disponibilità di una droga non possono che portare a uno shock e a un trauma quando la disponibilità cessa. Oggi ci viene proposta una via d'uscita apperentemente semplice dallo shock che affligge sia i tossicodipendenti che gli spacciatori: riprendere (con un'auspicabile regolarità) la fornitura di droga.
Andare alle radici del problema non significa risolverlo all'istante. E' però l'unica soluzione che possa rivelarsi adeguata all'enormità del problema e a sopravvivere alle intense, seppur relativamente brevi, sofferenze delle crisi di astinenza".
Tutto molto giusto. Siamo come drogati del credito al consumo che devono continuare a "nutrirsi" di esso. Ma perchè dobbiamo continuare? Perchè se no i sistemi finanziari crollano.
Quindi siamo come drogati che invece di avere una prospettiva di uscita o di riduzione di consumo, in una visione estrema, vedono la polizia fornire la droga agli spacciatori perchè, loro, non ne hanno più. E se non ci fossero più gli spacciatori, non ci sarebbero più i poliziotti.
Aiuto.................