24 maggio 2007

Riflessione sulla consulenza filosofica

La consulenza filosofica è, a mio parere, la capacità (o, meglio, il tentativo capace) di far sì che l'individuo (il consultante) possa re-impossessarsi del senso della propria esistenza in generale o del proprio esistere particolare, intervenendo egli stesso sui propri problemi e disagi. Ciò, senza dover più derogare ad altri le forme eterodirette di intervento sui problemi e disagi stessi.
L'autodirezionalità dell'individuo con se stesso e con la propria condizione esistenziale è la vera cura.
La consulenza filosofica non è dunque un prendersi cura ma una sorta di formazione interattiva al prendersi cura di sè.
In tal senso si può parlare di metodo/non-metodo filosofico e di dialogo filosofico non come una relazione empatica ma come la creazione di uno spazio logico di interlocuzione tra consulente e consultante.
Elemento fondamentale di questa che ho, in fase puramente preliminare, definito formazione interattiva è il prendere coscienza dell'altro-da-sè da parte del sè. Tale atto richiede l'emersione del senso della coscienza, dell'autoconsapevolezza della coscienza.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,
ho letto il tuo blog e posso dirti che lo ho trovato interessante e che mi è piaciuto.

Condivido molto l'idea che hai della Consulenza Filosofica come qualcosa che riporti a sè l'individuo - che lo apra al progetto - se ricordo bene Heidegger - e che lo sciolga dal vincolo di una valutazione eterodiretta.

Penso che questo abbia a che fare anche in qualche modo con l'etica - perchè significa assumersi in pieno la responsablità della propria soggettività - e che soprattutto occorrerebbe - lo dico per me - approfondire questi temi in un progetto di ricerca che vada a studiare o a ristudiare autori importanti, penso a Husserl - a Sartre - a Garroni - che ha insegnato Estetica a Roma e che entra in questo discorso proprio per la sua idea di uno sguardo-attraverso (il guardare umano che è e non può non essere dentro un'esperienza determinata e che ha sempre di nuovo davanti a sè la possibilità (e il dovere anche) di generare a suo rischio senso)*.

Penso anche agli autori che non ho studiato direttamente e che sarebbe opportuno approfondire nell'ottica della Consulenza Filosofica, non li cito ma sarebbero tanti, tutti quelli che se vuoi possono emergere dallo scambio interno ad una Comunità di ricerca.

Penso in altri termini non soltanto che il tuo blog sia interessante e ricco di spunti (non conoscevo ad esempio Lacroix e mi piacerebbe approfondire) ma che sia il caso, e se vuoi sarebbe bello, creare o far parte di una vera e propria Comunità di ricerca intorno alla Consulenza Filosofica e magari non soltanto, la butto lì ;-)

Silvia

* http://www.lacritica.net/garroni.htm

RENATO LAVARINI ha detto...

Cara Silvia,
grazie per essere intervenuta.
A mio parere, la forza della filosofia sta proprio in quella possibilità data all'individuo di lavorare su se stesso e di porre in relazione l'io con il sè e il sè con l'altro-da-sè. Senza interventi prescrittivi esterni, senza classificazioni, ma lasciandosi indirizzare dalla riflessione filosofica stessa.
Come avrai capito, io sono molto attento alle modalità di espressione della filosofia e, in specifico, alla possibilità che ha la filosofia di svilupparsi proprio attraverso quello spazio logico di interlocuzione che si crea tra i filosofanti e che ho mediato da Carlo Galimberti.
Ho inserito, all'inizio del blog, il quadro di Rembrant "Filosofo in meditazione" per rappresentare l'atto creatore della filosofia. Ma ho anche affiancato alla testata del blog un quadro di Kandinsky in cui gli uomini guardano-insieme la natura e sono rappresentati in forma dialogante.
Questo è, in fondo, il mio concetto di agire filosofico.
Grazie ancora per aver accettato di giocare la tua parte nel mio blog.

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu